Come trovare nuovi clienti B2B online: 5 strategie vincenti
Come trovare nuovi clienti B2B online: 5 strategie vincenti
Come trovare nuovi clienti B2B su Internet? Probabilmente è una domanda che ha monopolizzato le vostre giornate se avete l’arduo compito di occuparvi di marketing per la vostra azienda B2B.
Del resto, come darvi torto: il web è potenzialmente in grado di offrire un numero elevatissimo di clienti, e se da un lato è importante la capacità di mantenere vivo il rapporto con i clienti acquisiti, dall’altro è pur vero che niente come la capacità di attrarre nuovi clienti online risulta vitale per il business di un’azienda.
Dunque, siete pronti per lanciarvi sul web? Eppure tra SEO, newsletter, sviluppo siti web, campagne PPC e social media marketing avvertite già un senso di confusione, e non avete la più pallida idea di dove cominciare. Diciamolo pure: avete paura di sbagliare.
Il che è più che giustificato, perchè mai come in questi tempi di totali incertezze è meglio evitare mosse azzardate che comportino lo spreco di risorse tanto preziose.
Per questo, diventa di vitale importanza saper padroneggiare tutti gli argomenti che ci permettono di dar vita a una campagna online di vero successo. Non sto parlando soltanto degli aspetti più tecnici (come la SEO o le campagne PPC) ma anche e soprattutto del marketing e delle tecniche di vendita diretta a un livello superiore, che si rivelano fondamentali per aumentare la propria visibilità online.
Se dunque volete scoprire come tovare nuovi clienti online, continuate a leggere la nostra guida e scoprite i 5 segreti per dare vita a una strategia di successo…
La risposta potrete trovarla nel video e nella guida seguenti…
1. Come cercare nuovi clienti su Internet
2. Crea il tuo modello di cliente online (per sapere dove trovarlo)
3. Capire il cliente per saper trovarlo
4. Trovare clienti B2B online, guardiamo i numeri
5. 5 strategie vincenti per trovare clienti B2B online
6. Cosa fare per trovare più clienti su Internet
1. Come cercare nuovi clienti su Internet
Il primo passo da compiere quando cerchiamo di capire come trovare nuovi clienti online è certamente porsi questa semplice domanda:
“in che modo un potenziale cliente cerca servizi o prodotti online?”
Già, perchè dando fondo a tutte le nostre risorse o coinvolgendo personale esterno potremo anche dar vita alla trasmissione più bella di tutto il panorama radio, ma se non siamo in grado di sintonizzarci sulla giusta frequenza il nostro messaggio rimarrà inascoltato, i clienti ascolteranno solo la concorrenza e le nostre vendite andranno in fumo.
Questo è sostanzialmente quello che accade quando, ad esempio, investiamo il nostro budget in una campagna Facebook senza nemmeno chiederci se il nostro cliente tipo usa effettivamente i social.
Scoprire dove (e in che modo) navigano i nostri clienti diventa quindi un passo fondamentale per acquisire la capacità di trovare nuovi clienti online, e sebbene non esistano formule magiche per completare questo step in poco tempo e con assoluta certezza, possiamo sicuramente tracciare alcune linee guida che ci faciliteranno la vita.
Vi occupate di B2C e volete vendere a un pubblico generico? Allora i social network potrebbero rappresentare davvero un’ottima strada. Facebook, per esempio, ma anche e soprattutto Instagram: piazze virtuali dove la gente passa intere giornate e i prodotti, grazie anche all’ottimo impatto di caroselli e stories, acquistano una grandissima visibilità.
Andando per esclusione dovremmo quindi evitare i social se ci occupiamo di B2B? Niente affatto.
Il bello dei social è infatti che sono molto variegati, e se canali come Instagram e Pinterest sembrano nati per il B2C, dall’altro piattaforme come Linkedin hanno una vocazione fortissima verso in direzione B2B.
Per questo su questo canale è facilissimo incontrare liberi professionisti, manager e aziende di imprese anche molto diverse tra loro. Un canale curato e un buon piano di content marketing in questo caso vi faranno percepire non solo al passo con i tempi, ma anche e sopratutto una fonte autorevole in grado di segnare la rotta del proprio settore, aspetto questo che vi garantirà un eccellente ritorno di immagine.
Potrei andare avanti per ore e ore, per esempio analizzando il web e osservando che gli utenti interessati al B2B effettuano le proprie ricerche ancora e in larga parte da computer desktop, mentre solo il settore B2C è ormai largamente dominato dal mobile.
Quel che è certo è che se avete intenzione di trovare nuovi clienti online non iniziate a porvi domande sulla campagna: iniziate a chiedervi dove navigano gli utenti e dove potrete intercettarli.
2. Crea il tuo modello di cliente online (per sapere dove trovarlo)
Il tuo cliente, quindi, non deve avere più segreti per te.
Scopri quali sono i suoi canali preferiti, certo, ma non limitarti a quello.
Indaga anche sui suoi interessi, definisci il suo ambito lavorativo e la sua occupazione professionale. Dagli persino un nome, un cognome e un volto.
Certo, raccogliere informazioni sulle buyers personas non è un processo facile ne immediato.
Ma nel tempo dovrete sapere tutto del vostro cliente tipo.
Scoprire queste informazioni infatti vi permetterà non soltanto di avvicinarvi al suo canale di comunicazione privilegiato, ma anche e soprattutto di adeguare ad esempio il tone of voice che regolerà tutta la vostra campagna.
Esistono dei trend di mercato che riguardano la vostra buyers persona? Bene, allora prendeteli in esame.
Perchè è sostanzialmente in base al cliente tipo che andrete a designare ogni mossa della vostra campagna di marketing.
Una caratteristica interessante dei clienti tipo B2B, in particolare, è che essendo parte di un’azienda quasi mai si occupano degli acquisti in maniera diretta.
Al contrario spesso e volentieri sono inseriti all’interno di team e strutture gerarchiche che comportano l’approvazione di più livelli prima di approvare un acquisto.
Per questo è fondamentale includere nella descrizione della buyers persona anche i colleghi o i manager di livello superiore che completano la catena dei buyers, coloro che appunto decidono quali prodotti o servizi acquistare per l’azienda e quali no.
Ok, ma come è costituita nello specifico la scheda di una buyers persona?
Accanto a elementi come il nome e il cognome, troveremo età e mansione professionale, ma soprattutto scopi e obiettivi all’interno dell’azienda.
In questo modo andremo poi a definire la nostra value proposition, ovvero il valore aggiunto che saremo in grado di offrire a quello specifico compratore tipo.
Infine, c’è un aspetto non banale delle buyers personas che dobbiamo necessariamente sottolineare.
Se è vero che diverse tipologie di persone potrebbero essere interessate al nostro prodotto, allora è evidente che dovremo realizzare tante schede buyers persona, ciascuna per tipologia.
Questo concetto potrebbe sembrare esclusivo del settore B2C, dove il prodotto è rivolto a numerosi utenti.
Ma a ben pensarci non è così.
Perchè anche nel B2B, ad esempio, un prodotto (come un software per gestire stampanti 3D) potrebbe fare la gioia di dipendenti anche molto diversi tra loro, come l’operatore che compie il suo lavoro in meno tempo e il manager che vede aumentata la produttività di tutta la catena.
Insomma, rimboccatevi le maniche e segmentate il pubblico definendo quanti più clienti tipo riuscirete ad individuare.
3. Capire il cliente per saper trovarlo
Se volete pescare molti pesci non dovrete pensare come il miglior pescatore.
Dovrete pensare come un pesce.
Sembra una banalità, ma l’errore di base più diffuso tra i marketers è quello di pensare alle campagne di web marketing dal proprio punto di vista e dimenticarsi così l’aspetto fondamentale di ogni operazione di vendita: il punto di vista del cliente.
Pensateci bene: la gente non cerca prodotti o servizi, perchè è già bombardata di continuo da campagne pubblicitarie e informazioni di ogni tipo.
La gente, al contrario, cerca soluzioni ai propri problemi. E non sarete realmente in grado di fornirgliele se prima non guardate la questione dal loro punto di vista.
In questo modo rischiate di perdere il primo step alla base del processo d’acquisto, che è appunto l’individuazione del problema.
Immedesimandovi nei cliente tipo, infatti, dovrete comprendere a fondo i loro problemi ed individuare i punti di forza del vostro prodotto/servizio che faranno di voi, a tutti gli effetti, una soluzione.
Sempre rimanendo immersi nel punto di vista del cliente, poi, dovrete capire in quale modo egli cerca informazioni e alternative al vostro prodotto.
Quali criticità potrebbe presentare alla vostra offerta?
Capite bene che pensando in questa maniera non dovremo rincorrere le problematiche che i clienti di volta in volta ci porranno. Al contrario, saremo semplicemente in grado di prevederle ed avere già la risposta pronta prima ancora che ci venga fatta la domanda, gettando così le basi per una comunicazione davvero efficace.
4. Trovare clienti B2B online, guardiamo i numeri
Teorie, concetti, sono le basi imprescindibili su cui muovere i primi passi nella ricerca di clienti online.
Ma se non si vuole procedere alla cieca resta un solo step da completare prima della fase tecnica: il controllo dei numeri.
Tranquilli, non serve essere ingegneri della NASA o avere a disposizione gli strumenti di 007 per farlo.
Basterà una semplice ricerca online per osservare, molto semplicemente, cosa funziona e cosa no e soprattutto quali sono i trend del nostro tempo.
Io l’ho fatto e ho scoperto alcune cose molto interessanti.
Per esempio, parlando di ricerca organica (lato SEO, dunque) è bene sapere che il 93% delle esperienze online ha inizio con una ricerca sui principali motori di ricerca.
Tra questi, Google detiene il 90,1% del mercato, ed è in continua espansione nei mercati occidentali (meno in Cina e in russia, dove Baidoo e Yandex la fanno da padrone).
Cosa ancora più interessante per il B2B, più del 57% dei marketers di questo settore afferma che la SEO genera più lead di qualsiasi altro canale di vendita.
Fatto indirettamente confermato dagli utenti, il 47% dei quali dichiara di aver più volte visitato il sito di un’azienda prima di prendere effettivamente dei contatti per richiedere maggiori informazioni.
Il 75% degli utenti che navigano su internet, infine, non va mai oltre la prima pagina dei risultati di ricerca.
Un fatto, questo, che da solo vi convincerà ad investire in una buona agenzia di SEO…
Ma passiamo alle campagne a pagamento Pay Per Click (PPC).
In questo caso, per ogni dollaro speso abbiamo un incasso medio di 2 dollari, aspetto questo confermato dal fatto che il 65% di tutti i click di utenti davvero intenzionati a fare un acquisto online viene fatto su annunci pubblicitari.
Solo un utente su cinque, tra l’altro sembra ormai essere in grado di distinguere un risultato di ricerca a pagamento da uno organico, e gli utenti che atterrano su un sito da un annuncio pubblicitario hanno il 50% di possibilità in più di effettuare un acquisto.
Le campagne pubblicitarie, infine, se ben strutturate possono portarvi in prima pagina in un giorno ed hanno metriche di più semplice lettura più rispetto alla SEO, aspetto questo che questo semplifica il calcolo del ROI per i marketers.
5. 5 strategie vincenti per trovare clienti B2B online
Fatta la teoria e visti i numeri, passiamo ora alla tecnica e vediamo 5 strategie vincenti per trovare nuovi clienti online.
State tranquilli, per avere successo sul web non occorre necessariamente investire cifre da capogiro, ma risulta al contrario vitale avere una buona comprensione delle dinamiche in gioco e degli strumenti in uso.
Ultimo, ma non per importanza, dovrete resistere alla tentazione di fare tutto da soli. Credetemi, è un pensiero che prima o poi attanaglia la mente di qualsiasi marketer in cerca di nuovi clienti online perchè, verrebbe da pensare, la vera strategia integrata è quella che si compie nella testa di una sola persona.
In realtà, lo abbiamo già visto e lo vedremo ancora meglio, cercare clienti online è un’attività dispendiosa in termini di tempo ed energie e soprattutto che richiede competenze diversificate.
A meno che non siate una sorta di Superman del web marketing, quindi meglio circondarsi di un team di lavoro o rivolgersi a professionisti qualificati.
1. CREA IL TUO SITO WEB
Soprattutto se ti occupi di B2B, non commettere l’errore di trascurare il tuo sito web.
Il sito è infatti la vera immagine online della tua azienda, ma non solo.
Infatti è proprio su questa piattaforma che le persone troveranno informazioni più dettagliate sui tuoi prodotti o servizi, potranno consultare le tue policy di assistenza e, ovviamente, contattarti per un preventivo o fare l’acquisto (se avete intenzione di dar vita a un ecommerce).
Tanto per cominciare, quindi, studiate estremamente bene il percorso di navigazione, che deve essere sempre facile, rapido e diretto. Le persone devono infatti poter navigare senza intoppi, e trovare in fretta ciò di cui hanno bisogno. Pertanto anche la grafica deve essere funzionale a questo scopo: fatela sì attraente, ma controllate sempre che l’estetica non generi contrasti con la navigabilità.
A proposito di navigabilità, controllate che il sito sia ben visibile da entrambi i dispositivi (desktop e mobile).
Un sito poco ottimizzato per il mobile infatti verrebbe immediatamente abbandonato dall’utente medio, mentre uno dalla visualizzazione desktop poco curata risulterebbe penalizzante per gli utenti B2B che ancora si muovo in larga scala da computer desktop.
2. CONTATTA LA MIGLIORE AGENZIA SEO E OTTIMIZZA IL TUO SITO WEB
Se siete arrivati fin qui già lo avrete capito: i bei tempi del “fai un sito e la gente ti troverà” sono finiti da un pezzo.
Nel momento stesso in cui andate a creare il sito web, contattate un’agenzia di ottimizzazione SEO professionale. State molto attenti a questa fase, perchè la SEO è una scienza decisamente complessa che racchiude al suo interno lati tecnici, di comunicazione e di marketing, motivo per cui ad occuparsene devono essere professionisti esperti (il cugino, in questo caso, potrebbe indirettamente costarvi caro).
Un buon SEO specialist infatti non soltanto osserverà le abitudini generiche dell’audience, ma attraverso l’utilizzo di tool professionali come SEMrush o SEOzoom sarà in grado di trovare le esatte parole chiave con cui le persone vi cercheranno sul web.
Stabilito un set di parole chiave, quindi ottimizzerà i testi con un duplice scopo: aumentare la leggibilità per gli utenti e al tempo stesso anche per i motori di ricerca, che quindi comprenderanno di cosa parla il vostro sito portandovi sempre più su nei risultati di ricerca.
Infine, saprà darvi anche qualche suggerimento tattico per la disposizione di Call To Action (CTA) accattivanti, in grado di dare la spintarella finale all’utente indeciso e convincerlo a contattarvi o a effettuare un acquisto.
3. NON DIMENTICARE LA SCHEDA GOOGLE MY BUSINESS
E qui parliamo di local SEO.
Già, perchè prima ancora di visitare il vostro sito gli utenti sul web troveranno quella bella scheda in alto a destra nei risultati di ricerca che riporta le informazioni principali della vostra azienda in sintesi.
Foto, orari, recensioni (torneremo più tardi sul valore di queste ultime) e servizi in evidenza: potete vedere la scheda Google My Business come una sorta di biglietto da visita aziendale sempre a disposizione per chiunque navighi in rete.
La sua importanza, di conseguenza, è fondamentale su un piano strategico, perchè ponendo in primo piano i vostri servizi ed i vostri contatti come mail, numero di telefono, indirizzo e sito web, gli utenti saranno maggiormente facilitati ad interagire con voi e chiamarvi, visitare il vostro sito o ancora meglio venire direttamente a trovarvi di persona.
Last but not the least, una Google My Business ben strutturata è anche ben vista dei motori di ricerca e contribuisce ad ottenere un buon posizionamento a tutto il sito web.
4. CONVINCI I VECCHI CLIENTE A LASCIARTI RECENSIONI GOOGLE E TRUSTPILOT
Hai clienti storici che ti seguono da una vita perchè soddisfatti del tuo servizio?
Allora mettili in primo piano e fallo vedere agli utenti.
Datemi retta, non si tratta di semplice autoprocalmazione di sè o esaltazione del proprio ego, ma al contrario di un meccanismo ben più raffinato (e di valore).
Consideriamo un attimo il teatro dove tutta la nostra strategia prende luogo: il web.
In un mondo immateriale, popolato da profili fake e recensioni poco credibili, gli utenti tendono ad essere piuttosto diffidenti.
E diciamolo, non possiamo dargli neanche troppo torto…
Ma se sul sito web trovassi una foto o persino un breve video di una persona in carne ed ossa, titolare di un’azienda che si dichiara felice e soddisfatto della collaborazione plurienalle con la vostra realtà, avrete fatto bingo.
Avrete infatti costruito un elemento fortissimo per guadagnare la fiducia degli utenti e costruire quella che, in termini tecnici, viene definita una buona “social proof”.
Non siate timorosi: se negli anni avete ben operato, i vostri clienti saranno più che lieti di lasciare breve interviste e diventare a tutti gli effetti vostri brand ambassador.
5. PUBBLICITÀ SUI MOTORI DI RICERCA E SOCIAL
La pubblicità e l’anima del commercio, e credetemi se vi dico che questa legge risulta ancora validissima nel digital marketing.
Specialmente per gli obiettivi a breve termine, infatti, le campagne Google ADS o Facebook e Instagram saranno una vera propria arma letale che consentirà alla vostra azienda di realizzare ottimi risultati di vendita in tempistiche anche molto brevi.
Non pensate che tutto questo vi costi necessariamente un capitale: tanto Google quanto Facebook, infatti prendono in considerazione non soltanto il budget giornaliero investito, ma anche la qualità dell’annuncio e la sua pertinenza con le richieste degli utenti.
Se avrete fatto un buon lavoro, potrete ottenere ottimi risultati senza investimenti da capogiro, superando di fatto concorrenti che hanno investito molto di più ma al tempo stesso realizzato un annuncio di qualità inferiore.
Cosa serve quindi per creare un annuncio di qualità?
Beh, innanzitutto un ottimo testo. Spesso trascurato, infatti, il testo è l’elemento che tutti gli utenti leggeranno una volta notato l’annuncio e che decreterà il successo o l’insuccesso della vostra inserzione.
Essenzialmente dovrà conseguire brevità, chiarezza e, soprattutto, il click dell’utente (in altre parole dovrà essere accattivante).
Detto questo però, non sottovalutate ovviamente la potenza delle immagini.
Se infatti il testo è l’elemento che decreterà il click (o meno) dell’utente, è in primo luogo l’immagine l’elemento che attira lo sguardo e permette al nostro annuncio di essere notato.
6. Cosa fare per trovare più clienti online
Ci sono però altre tecniche per avere più clienti e trovare sempre più prospect online.
Infatti tutte le strategie sopra elencate riguardano essenzialmente tecniche lato web per la generazione di lead, ma non dobbiamo in alcun modo dimenticare la potenza dei social network.
Una delle domande più diffuse dei nostri clienti, non a caso, è sempre: “per trovare nuovi clienti online meglio puntare sul web o sul social media marketing?”
La risposta corretta è…su entrambi!
Già, perchè per raggiungere un’efficacia davvero elevata nella generazione di lead sito web e social media devono oggi lavorare in parallelo, sfruttando in particolare i social come “esca” per attirare gli utenti sul nostro sito, dove poi andremo a mostrare i nostri contenuti in tutta la loro forma e sostanza così da generare sempre nuove conversioni
E allora, come sfruttare al meglio i social network per trovare nuovi clienti online?
Diamo uno sguardo ad alcuni suggerimenti e scopriamo cosa ci serve per rendere completa la nostra strategia.
1. UNA PAGINA SOCIAL AZIENDALE
La vostra azienda non potrà in nessun modo rimanere priva di una pagina social aziendale.
Su quale canale? Questa è certamente una buona domanda, e l’aiuto di un professionista potrebbe facilmente fornirvi una risposta. Tuttavia ci sono alcune considerazioni da cui potrete partire in totale autonomia.
Se la vostra azienda appartiene essenzialmente al settore B2B, una pagina Linkedin è ormai d’obbligo.
Un profilo curato con contenuti aggiornati darà infatti una perfetta anima corporate alla vostra immagine, e nel medio lungo periodo potrebbe addirittura farvi percepire come azienda leader del proprio settore.
Un aspetto fondamentale in questo caso è non dimenticare i profili dei dipendenti (almeno dei quadri più importanti). Caratteristica di questo social network, infatti, è la tendenza degli utenti a osservare non soltanto la pagina aziendale, ma anche quelle dei dipendenti che ne fanno parte.
In questo modo infatti avremo la possibilità di offrire uno sguardo più interno e umanizzato rispetto all’azienda, aumentando così la trasparenza e la credibilità della nostra impresa agli occhi dei visitatori.
Anche se non vi occupate di B2B, tuttavia, non escludete a priori altri social come Instagram e Facebook.
Del primo potrete sfruttare le enormi potenzialità visive, mentre nel secondo potrete stabilire relazioni con manager e dirigenti all’interno di un contesto più informale (già, prima che dipendenti di alto livello anche i manager sono semplici utenti di Facebook).
In generale, potrei concludere questa sezione con un paio di consigli extra:
- Quale che sia il canale da voi prescelto, offrite sempre contenuti aggiornati e di qualità.
In una parola, curatelo, perchè avere una pagina aziendale social tanto per averla (e dunque vuota o con contenuti poco aggiornati) servirà soltanto a farvi percepire come un’azienda di terza categoria. - Per lo stesso motivo di cui sopra, aprite solo tante pagine quante riuscite a curarne.
Un errore che vedo spesso commettere dai marketers di molte aziende è quello di applicare la tecnica “meglio abbondare che non fa mai male”. Così troviamo aziende con…anche 5 canali social ufficiali, dei quali tuttavia nessuno è gestito bene e in maniera adeguata.
Risultato: i contenuti sono poveri, spesso sporadici o addirittura del tutto assenti. E l’immagine web aziendale compromessa.
2. UN CANALE YOUTUBE, SE NECESSARIO
Mensione speciale per Youtube.
Questo canale è essenzialmente diverso da tutti gli altri per un motivo: si occupa di contenuti video.
Perchè sottolineare una cosa ovvia, direte voi? Perchè non altrettanto ovvie sono le implicazioni legate al tipo di contenuto di questo social network…
I contenuti video infatti, sono la vera frontiera degli ultimi anni. Il loro tasso di conversione è estremamente elevato e la capacità di attirare l’attenzione degli utenti risulta molto più elevata rispetto a qualsiasi foto, testo o immagine.
Pensate a Instagram, che con le stories ha fatto il vero e proprio salto di qualità, pensate al social network del momento, TikTok, che su brevi video è fondamentalmente basato.
Investire su questo formato potrebbe portare senza dubbio a enormi benefici per la vostra azienda: lo abbiamo visto anche nel caso delle recensioni degli utenti parlando del social proof.
Ma…c’è un ma.
Tutto ha un prezzo, e chi di voi ha mai editato un contenuto video o ne ha semplicemente commissionato uno è al corrente di una grande verità: i contenuti video costano caro.
Non è questione di avidità o di video makers senza scrupoli: girare video è un’attività esosa tanto in termini di tempistiche quanto in termini di attrezzatura impiegata.
Servono infatti buone telecamere, luci, ovviamente un cameraman e poi esperti di post produzione, che con i software adeguati sapranno correggere errori ed arricchire il tutto con brillanti animazioni.
Vero, le moderne tecnologie hanno reso parte delle operazioni più semplice rispetto a un tempo e dunque più economica. Ma non dubitate, un buon video costa ancora molto tempo e fatica, e uno fatto in fretta e male colpirà l’azienda come un boomerang per i motivi più volte già citati.
3. UN BLOG, FAI INVESTIMENTI IN CONTENUTI DI QUALITÀ
Contenuti aggiornati significa una sola cosa: blog.
Ok, in realtà anche i Social potrebbero tranquillamente avere un calendario editoriale riferito ai post e privo di rimandi al proprio sito.
Eppure pensateci: è proprio il blog che ci consente di sviluppare a lungo e in profondità argomenti e tematiche a noi care, in qualsiasi direzione.
Infatti sono praticamente illimitati gli scopi che potremo perseguire con questo strumento: dalla presentazione di un prodotto alla diffusione dei nostri valori aziendali, e se è vero che quasi mai gli articoli generano conversioni dirette è comunque altrettanto vero che essi (se ben scritti e di qualità) sono un’ottima fonte per attirare utenti di ritorno e quindi fidelizzati.
In effetti un blog è un po’ come una rivista: se centra i nostri gusti e interessi con articoli di qualità, ne traiamo sempre grandi benefici e la volta successiva saremo noi stessi a cercarla in edicola, consigliandolo magari ad amici e consocenti.
Il blog offre anche un grande vantaggio lato tecnico SEO, perchè rilevando contenuti sempre nuovi e aggiornati e di conseguenza un numero di accessi importante al sito, i crawler di Google premieranno certamente il nostro sito spingendolo sempre più in alto tra i risultati di ricerca.
I contro di questo strumento? Veri e propri punti negativi in realtà non esistono, ma anche in questo caso mi sento di mettervi in guardia.
Sebbene infatti un’attività di blogging costi molto meno della realizzazione di contenuti video, non basta scrivere un testo e aggiungere due immagini dal web.
Anche in questo caso infatti la parola d’ordine è la qualità: il web è pieno di contenuti poveri, strutturati male e scritti peggio.
Per non incombere nello stesso risultato, affidatevi a un copywriter professionista e rivolgetevi ad un’agenzia SEO. Il costo non sarà certo nullo, ma i risultati vi ripagheranno.
4. MIGLIORA LA CALL TO ACTION SUL TUO SITO WEB
L’abito non fa il monaco, dicevano.
Ma, almeno sul web, questa teoria può dirsi tranquillamente falsa.
Infatti potrete anche realizzare contenuti ben studiati e di qualità, investendo magari cifre importanti in contenuti video per attirare potenziali clienti sul vostro sito.
Ma se una volta atterrati sulle vostre pagine troveranno interfacce antiestetiche e soprattutto poco funzionali, abbandoneranno al volo ogni pagina e i vostri sforzi saranno risultati vani. Potete starne certi.
Intendiamoci, qui non si tratta soltanto di avere un bel vestito.
Si tratta anche di avere un vestito facile da comprendere nelle sue linee guida e di conseguenza comodo da usare, che invogli chi lo indossa ad usarlo ancora e ancora e di conseguenza gli utenti a consumare sempre più contenuti.
In particolare, c’è un aspetto del nostro abito che dovremo curare più di ogni altro: la corretta disposizione delle Call To Action.
Senza dilungarci in spiegazioni accademiche, le Call To Action (CTA) sono gli elementi in risalto all’interno di un sito studiate per catturare l’attenzione dell’utente e di conseguenza invogliarlo a compiere un’azione.
Esse sono estremamente importanti, perchè è grazie a loro che il visitatore farà lo step finale, quell’ultimo click che lo trasformerà da utente comune a nuovo cliente.
Metterne poche potrebbe risultare una scelta perdente, metterne troppe potrebbe d’altro canto generare confusione (un po’ come quando ci troviamo in un centro commerciale e di fronte a mille computer non sappiamo quale scegliere).
Studiare CTA eleganti donerebbe certo un tocco di classe al nostro sito, ma al tempo stesso potrebbe produrre un effetto grafico poco riconoscibile.
Viceversa, puntare su contrasti forti e colori accesi potrebbe inconsciamente essere percepito dall”utente come un messaggio aggressivo causando un alto tasso di abbandono.
Un aspetto essenziale, infine, è scegliere con attenzione il copy adeguato da abbinare a pulsanti e banner.
Insomma, lo avete capito: anche in questo caso non esiste una formula magica e solo il coinvolgimento di un professionista potrà aiutarvi a trovare il giusto equilibrio.
5. SAPEVI CHE I COLORI SU UNA PAGINA WEB GIOCANO UN RUOLO IMPORTANTE?
Infine, date sempre un occhio ai colori.
Credetemi, anche questo non è un consiglio di semplice estetica. E se è vero che “de gustibus non disputandum est”, è altrettanto vero che qui non stiamo parlando di colori secondo i gusti di ciascuno ma di qualcosa di ben più oggettivo e raffinato: la psicologia dei colori nel marketing.
Vi siete mai chiesti perchè Facebook, dal logo agli elementi decorativi, è completamente blu?
Forse avrete intuito che Zuckerberg non ha scelto questo colore per caso.
Il blu è infatti il colore che più di tutti infonde fiducia, onestà, calma e produttività, valori che si sposano alla grande con il mondo delle aziende ma anche con il web marketing in generale (non dimentichiamolo, Facebook è pur sempre una piattaforma dove gli utenti lasciano molti dati personali creando un vero e proprio avatar web).
E, spostandoci su una dimensione cromatica completamente opposta, che dire del rosso di Youtube?
Il rosso è spesso considerato un colore di allarme, certo.
Ma è anche in grado di rappresentare al meglio valori come passione, amore, coraggio, audacia e forza: valori che ritroviamo al 100% nei video degli utenti ospitati appunto su questa piattaforma.
Quando dovrete pensare a come trovare nuovi clienti online, quindi non dimenticate per nessun motivo l’impatto dei colori.
Che si tratti di un video, di un blog o di una semplice Call To Action in una landing page, non sottovalutate l’impatto che le scelte cromatiche avranno sui vostri visitatori: secondo recenti statistiche, è infatti nei primi 5 secondi che stabiliamo se una pagina web potrà essere di nostro gradimento o meno.
E potete starne certi, oltre a titoli e qualche paragrafo, in quei 5 secondi il nostro occhio catturerà anche i colori.
CONCLUSIONE
Trovare nuovi clienti sul web non è per tutti. Molte campagne di marketing e pubblicità di software mirabolanti ci permettono l’esatto contrario ma, molto semplicemente, non è così.
Il motivo presto rivelato: il web non è più quello di vent’anni fa e creare un sito web o aprire una newsletter non è più uno step rivoluzionarlo.
A dirla tutta, chiunque grazie a strumenti come Wix o lo stesso WordPress potrebbe dar vita ad un sito web in pochi minuti. Ma proprio questo estremo sovraffollamento ha prodotto una sfiducia negli utenti e soprattutto un mercato che di certo non difetta più in quantità, ma certamente in qualità.
In poche parole, numerose e variegate possono essere le strategie per trovare nuovi clienti online. Tutte però saranno saranno totalmente inefficaci se non riuscirete a farle svettare sopra a quelle della concorrenza, e per farlo avrete bisogno di un solo attributo: la qualità.
Mettetevi in prima persona, diffidate dei cugini, circondatevi di un team di lavoro e affidatevi a dei professionisti esterni.
Credetemi, i risultati vi ripagheranno con gli interessi.
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