Guida alla SEO Off Page: consigli e indicazioni sull’indicizzazione Off Site

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Guida alla SEO Off Page: consigli e indicazioni sull’indicizzazione Off Site

Tempo di lettura: 20 minuti

Sono tante le guide SEO che si possono trovare sul web, noi oggi (2016) ne proponiamo una ripresa da https://neilpatel.com/ che migliorerà il vostro modo di utilizzare la SEO off-page e il posizionamento dei vostri siti su google.

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Cominciamo dicendo che la SEO off-page non riguarda solo i link, ma va molto oltre. 

I blogger esperti, generalmente, iniziano con la SEO on-page. Ma non si fermano a questo. Perché, in gran parte, ciò che è rilevante per Google spesso viene realizzato lontano dal proprio sito.

È importante individuare gli obbiettivi di marketing che si intendono raggiungere, in base ai quali varierà il tempo da dedicare alla SEO off-page. Il Dott. Pete Mayers di Moz ha osservato che molti gestori di siti occupano il 30% del loro tempo per dedicarsi a fattori off-page, e il 70% a fattori on-page.

La funzione della SEO off-page è quella di riferire a Google quello che gli altri pensano del tuo sito. Per esempio, se hai molti link validi che rimandano alle tue pagine, i motori di ricerca presumeranno che tu fornisca un contenuto di qualità – che fornisce valore per gli utenti.

Infatti le persone citano, fanno riferimento e condividono solo i contenuti che più li convincono. Esattamente come avviene  in un negozio, dove se il prodotto è utile e conveniente, ci sarà un grande passaparola tra i clienti.

La SEO può spaventare specialmente quando non si sa quali step compiere per posizionare tra le prime 10 pagine di Google i propri nuovi contenuti. L’importante è sviluppare una conoscenza di base sull’ottimizzazione on-page e off-page, per essere in vantaggio sulla concorrenza.

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Vediamo ora, nello specifico, di cosa tratta la SEO off-page.

Cos’è la SEO Off-Page?

Con “SEO Off-Page” ci riferiamo a tutte quelle attività che si fanno lontano dal proprio sito per aumentare il ranking di una pagina nei risultati dei motore di ricerca.

Nonostante molte persone associno la SEO off-page con il link building, la prima va ben oltre il secondo. Molte attività, che non risultano fondamentali nella creazione di un sistema di link standard, sono invece importanti per l’ottimizzazione off-page di un sito.

Mentre la SEO on-page avviene all’interno del sito, la SEO off-page comprende tutte quelle attività che si compiono al di fuori. Per esempio se scrivi un post su un altro blog o lasci un commento, stai realizzando una promozione off-page del sito.

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Preparare un Sito/Pagina per il Link Building

I link sono ancora molto importanti per Google. Infatti, è quasi impossibile per Google determinare il valore di una pagina web se non ci sono link che la rimandano – indipendentemente  da quanto utili, innovativi e approfonditi siano i contenuti della pagina.

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I gestori di un sito sono spesso portati a saltare la parte iniziale di preparazione necessaria per permettere un efficace link building. Tuttavia è importante dargli la massima priorità, perchè la preparazione del sito assicurerà di sapere quanti link sono stati inviati.

In questa direzione inseriamo l’analisi compiuta dal dott. Peter J. Mayers sui brand che hanno vinto (e perso) al Google search 2015. Mayers ha riscontrato che i siti che erano stati surclassati nei ranking di ricerca organica non avevano, in effetti, una base solida.

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Sicuramente, la maggior parte di questi siti aveva domini forti che ha permesso loro di restare ben posizionati per qualche tempo, tuttavia gli elementi di base che sostengono la forza di una pagina sono altri.

Di conseguenza per assicurarsi che le proprie pagine web siano pronte per il link building, è utile seguire questi tre passaggi:

I). Sistema le pagine

Pagine interne ottimizzate possono fare un enorme differenza nel ranking complessivo. È quindi di
fondamentale importanza creare un interlink tra le pagine usando keywords casuali (mettendo una particolare enfasi sul nome del proprio brand).

Come sostiene Braian Dean nel suo famoso post “Google’s 200 Ranking Factors”, il numero dei link interni a una pagina di un sito indicano la sua importanza in relazione alle altre.

Andando più nello specifico, bisogna creare delle pagine a silo che si connettono alle proprie pagine di categoria e di supporto (posts). In questo modo, quando verrà inviato un link alla homepage, il juice passerà attraverso le pagine di categoria e di supporto, incrementando i risultati di ricerca.

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I professionisti della SEO non inviano semplicemente link alla pagina, ma sistemano le pagine in modo che ogni link passi il SEO juice a tutte le pagine interconnesse.

È molto importante che nessuna delle pagine interne sia lasciata sola: ogni pagina deve essere parte integrante del sito, permettendo così una navigazione senza interruzioni. Questo è essenziale sia per gli utenti del sito e sia per i risultati di ricerca.

Possibilmente, pagine che trattano gli stessi temi o temi correlati devono essere collegate con link atti a garantire un adeguata esperienza per utenti.

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Nell’ottimizzazione dei motori di ricerca, le pagine interne sono spesso sottovalutate. La maggior parte dei professionisti SEO e dei gestori di siti non comprendono che la parte più consistente del “valore SEO” viene proprio dalla struttura delle pagine interne.

Questo è generalmente possibile quando si hanno link da pagine di elevato valore sullo stesso sito. Per questa ragione è importante strutturare a silo le proprie pagine se si vuole un’equità di link tra tutte le pagine interne.

Ken Lyons condivide 3 modi per assisurarsi che le proprie pagine interne siano ben strutturate e i link uniformemente distribuiti, prima di andare a prendere inbound links da fonti esterne:

1. Utilizza le Pagine più linkate

Per iniziare una nuova linking strategy, si può cominciare andando su Open Site Explorer e prendere una lista delle pagine con il maggior numero di link (e più autorevoli) su un sito cliente e far calare i link presenti su queste pagine verso la mie “SEO landing pages” (per esempio, pagine targettizzate specificatamente per il traffico organico). Teoricamente queste pagine sono grandi fonti di link equity, e il l’obiettivo è quello di controllarle e distribuire efficacemente il flusso del link juice.

2. Crea un interlink tra tutte le tue SEO Landing Pages Target

Per ridimensionare gli sforzi di link building quanto più possibile, è necessario creare un interlink tra tutte le SEO landing pages di un sito,  così che ogni volta che verrà creato un inbound link a una delle Seo landing pages, la link equity generata verrà successivamente riversata sulle altre landing pages, moltiplicando il risultato degli sforzi fatti. La via più facile per creare un interlink tra le SEO landing pages è di aggiungere una lista di “link correlati” alla fine della pagina o in una sidebar.

3. Diminuire i link sulla homepage

La hompage è spesso la pagina con più link su un sito, quindi può essere il primo obbiettivo da sfruttare la link equity. Inoltre, qualsiasi pagina che abbia link interni provenienti dalla hompage invia un forte segnale di trust e autorità ai motori, indicando che l’organizzazione apportata dà un elevato valore a queste pagine.

È fondamentale ricordare che non si tratta più solo del numero di link che ha la propria pagina, ma qualità dei link verso le tue pagine interne è importante tanto quanto la struttura stessa delle pagine.

Infatti, alcune volte ridurre il numero dei link che portano alle tue pagine interne potrebbe aiutare.

Facciamo un esempio: CMS North America, un produttore di macchinari CNC a 5 assi, ha avviato un website con 170 pagine indicizzate. Eppure il sito non sta generando un traffico sostanziale.

 

Attraverso una revisione del sito, usando Internal Link Juice Tool, hanno trovato più di 168 link che rimandavano all’homepage. Un numero di molto superiore necessario, che rappresenta un problema specialmente quando il SEO juice di questi link non va verso le pagine interne.

L’azienda ha  approntato una nuova struttura di navigazione e ha rimosso alcuni link che portavano alle pagine silo, conservando però i link che supportavano la fruibilità (come “contatti” e le pagine di supporto). In totale sono stati rimossi 70 link.

Dopo 6 settimane di ristrutturazione dei link delle pagine interne e della homepage, la maggior parte delle nuove pagine e dei link sono stati ri-scansionati da spider di Google.

L’azienda ha visto un miglioramento nel ranking di 18 delle 21 keywords formulate per il targeting del sito. Queste keywords sono già posizionate a pagina 2 e hanno alzato la media di 3.7 ranking slots.

II). Occupati della SEO on-page di base: La SEO on-page è importante. Infatti non vogliamo che Google valuti il nostro sito come un portale trascurato.

Sicuramente ne avrete sentite abbastanza sui meta tags e la keyword density. Ci sono, però, altri importanti fattori legati alla SEO on-page che ci interessano e che sono spesso sottovalutati. Di seguito alcuune on-page SEO infographic di Backlinko:

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Una delle ragioni per cui molti siti rilevanti non dominano più le vette dei risultati organici è che hanno trascurato la SEO on-page di base.

È fondamentale creare link alle proprie pagine interne usando keywords che definiscano al meglio quella pagina. Ad esempio, per creare una landing page che abbia un rank elevato su Google, è necessario far passare più SEO juice dalle pagine importanti a questa pagina.

Infatti se Google vede sul sito molte pagine per una specifica parola di ricerca, è insicuro su quale posizionare prima, e sarà difficile gestire il traffico organico indipendentemente dal valore contenuto nelle pagine.

Questo è quello che c’è da sapere sulla SEO on-page. Non c’è alcuna formula magica. Bisogna semplicemente assicurarsi che le proprie pagine siano ben strutturate,  le keywords specificate, e che i segnali vengano inviati a Google nel modo giusto.

Vediamo un esempio: Daily Mail Online, un famoso online magazine che ha un ranking molto elevato per numerose keywords, non è riuscito a dominare la top list durante la Coppa del Mondo 2014.
Altri brands hanno invece preso il loro posto:

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L’online magazine si è lasciato scappare questa opportunità di attrarre migliaia, se non milioni, di utenti, visto l’enorme interesse suscitato dalla competizione (con un picco intorno al 18 Giugno).

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Con diversi brand che hanno dominato la prima pagina di Google, Dail Mail Online si è lasciato sfuggire la parola “World Cup”. Questo perché ogni nuovo articolo pubblicato sulla World Cup si sovrapponeva alla landing page del Daily Mail, che loro volevano disperatamente posizionare meglio delle altre pagine (mostrato in rosa).

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Quello che è successo in questo caso è che Google individuando molte pagine del Daily Mail Online per questo termine di ricerca, non ha saputo quale posizionare più in alto.

Ciò è dovuto al linking interno alla pagina – o alla sua assenza.

Infatti per sfruttare al meglio il trend di ricerca di un termine, Mail Online avrebbe potuto inviare link alla pagina centrale da ogni pagina interna (specialmente quelle legate alla ‘Word Cup’). Questo sarebbe stato un segnale forte per Google per identificare questa pagina come significativa e utile per gli utenti.

Daily Mail ha avuto molte opportunità di inviare link alla pagina centrale da pagine e blog posts rilevanti, ma non l’ha fatto.

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III). Scegli keywords tematiche
Anche se i link continuano ad avere una grande importanza, il risultato della SEO che controlla ogni altro fattore è il sistema di keywords scelto.

Le keywords creano la struttura fondamentale per i contenuti della tua campagna. Nel diagramma seguente, uno sguardo più preciso alla SEO on-page mostra che l’uso di keywords correlate e di keywords primarie rappresentano, rispettivamente, il 7.5% e il 40% della SEO on-page.

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Nel suo libro, Keyword Research: come trovare e guadagnare dalla low competition long tail keywords, l’autore Nathan George dice che per aver successo in un business, devi aiutare molte persone.

Quindi la domanda è, come trovare persone da aiutare? La risposta è “keyword research”.

Non tutte le keywords sono create ugualmente. Se si vuole aumentare le probabilità di gestire il traffico organico sul proprio sito, è necessario scegliere keywords tematiche, ovvero parole che facciano riferimento ad un tema specifico.

Quindi quando si scelgono le keywords, è necessario concentrarsi su quelle che sono legate a un particolare argomento.

Immaginiamo di avere un business con i servizi di personalizzazione del tema WordPress, bisogna trovare la giusta combinazione di keywords su cui creare il contenuto.

Partiamo inserendo la keyword principale (wordpress theme customization) nella barra di ricerca di Google Keywords Planner. Clicchiamo sul pulsante “Get ideas”. Qui troveremo alcune keywords tematiche:

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Conoscendo le parole, la frasi e i termini di ricerca che vengono più usati nella ricerca, è più facilme adattare il contenuto secondo i bisogni degli utenti.

Per aumentare la forza delle proprie keywords è possibile sostituirle con keywords legate al brand. In altre parole, invece di creare il tag “dritte sulla SEO”,  includeremo il  brand o il nome dominio (es. Moz dritte sulla SEO, Neil Patel SEO).

Infatti le keywords di dominio o brand-oriented, nei risultati di ricerca di Google, generalmente portano a molti risultati provenienti dallo stesso sito.

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Sicuramente è necessario creare un contenuto utile. L’importante è che molte delle proprie pagine siano viste nei risultati di ricerca su Google, non importa quale posizione abbiano – è infatti possibile dare loro più link juice attraverso una delle link building strategies, sotto riportate:

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Le keywords tematiche legate al brand  daranno un vantaggio nella competizione. Non importa quanti top brand dominano le prime 10 voci organiche, è possibile comunque  guidare gli utenti motivati verso il tuo sito.

Passando alla SEO on-page, il tag del titolo è il fattore più importante. Per questo è fondamentale usare nel modo giusto le keywords nei propri titoli.

Brian Dean ha fatto alcuni esprimenti e ha scoperto che quando inizi un titolo con keywords, avrai un rank migliore nelle SERPs.

In generale, più le keywords sono posizionate vicine all’inizio del tag del titolo, più peso avrà per i motori di ricerca.

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Supponiamo che tu decida di puntare su queste 3 frasi di keywords:

1. web design strategy
2. WordPress theme developer
3. costi di website design

Puoi aggiustare questi titoli mettendo tutte le keyword all’inizio:

  • Web Design Strategy: Come fare il Design di un Sito che Converta
  • WordPress Theme Developer: 7 fattori che dovresti considerare per primi
  • I Costi di Website Design per Piccoli Proprietari d’Impresa

Iniziare il tag del titolo con keywords mirate è importante. Ma, questo si applica quando si vuole veramente migliorare le performance di ricerca per una data keyword. Ci sono, però,  situazioni in il contenuto viene creato senza focalizzarsi su una keyword in particolare. Vediamo cosa dice Brian:

“Non sempre è necessario iniziare il titolo con la tua target keyword. Ma se c’è una keyword a cui stai mirando, assicurati di metterla all’inizio”.

Quando stai selezionando le keywords per l’ottimizzazione on-page, non bisogna ripeterle continuamente nel testo. Piuttosto si utilizzino sinonimi o termini latent semantic index (LSI). LSI keywords hanno lo scopo di aiutare gli spider dei motori di ricerca a estrapolare il significato dalle keywords normali (specialmente quelle con più di un significato). Per esempio, Apple, la computer company vs. apple, il frutto.

Per cui, se stiamo scrivendo un testo legato alla Apple, la company, Google si aspetta che tu metta parole rilevanti e termini che sono tipici dell’organizzazione.

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Allo stesso modo, se scriviamo di Microsoft Windows 10, per aiutare gli spider di Google a estrarre il significato corretto della pagina e servire i giusti utenti, bisognerebbe menzionare parole e frasi come Bill Gates, Operating System, OS, Windows 8.0, etc.

Non ripetere mai troppe volte nel testo la propria keyword primaria (es. biglietti aerei economici). Google lo vedrà come un ottimizzazione eccessiva e ti penalizzerà.

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Può essere utile far riferimento ad altri sinonimi, ottimizzando il contenuto nel modo giusto (in sostanza nel modo in cui lo vogliono Google e gli utenti).

Se si volesse scrivere un articolo puntando sulla keyword “come avere traffico su un blog”, ecco quello che sarebbe necessario fare: sostituire il termine di ricerca con queste LSI keywords:

Come avere traffico su un blog

  • Come generare traffico su un blog
  • condurre web visitors al blog
  • avere visitatori sul blog online
  • Attrarre il traffico web sul mio blog

A prima vista, psi nota che le keywords soprastanti sono legate alla keyword primaria (come avere traffico su un blog).

Nelle pagine interne, sarà possibile usare queste LSI keywords nel tag del titolo, ma immagina cosa succederebbe se tutte le pagine facessero riferimento a una sola keyword – con nessuna variazione.

Nell’algoritmo di ranking di Google, la presenza o assenza di latent semantic indexing keywords determina dove la  pagina vine posizionata, perché si tratta di un forte segnale di qualità per Google.
Per trovare queste sinonimi ci sono diversi strumenti che si possono utilizzare:

a). Primo passo: vai su Lsigraph.com e inserisci la tua keyword primaria (es., biglietti aerei economici). Risolvi il captcha, poi clicca il pulsante “Generate”:

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b). Secondo passo: seleziona LSI keywords dalla lista. Individua semplicemente le keywords che sono ideali per il tuo contenuto. Poi usale.

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L’ottimizzazione delle keywords on-page si riduce tutta alla ricerca, scelta e integrazione delle keywords che si possono posizionare più facilmente, per non competere con i top brands con una autorità di dominio molto maggiore.

In questo senso bisogna concentrarsi anche sulle long-tail keywords.  Vediamo alcuni esempi:

Neil Patel genera più di 20,000 visitatori organici sul suo sito, soprattutto grazie alla long-tail search.

Con solo 5 ore di lavoro, Jamie Press ha trasformato Google Autoclete ideas in traffico e rankings. Lui ha aiutato i suoi clienti a creare contenuto utile che si posizionava #2 e #3 nei risultati di ricerca a quel tempo.


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Come avere Backlinks Rilevanti, di Autorità e User-Friendly

Quasi 100 bilioni di ricerche sono fatte da Google ogni mese per contenuti, prodotti, e servizi. E questa è solo una parte del mercato, com’è stato annunciato recentemente al Re/code’s Code/Mobile conference da Amit Singhal, senior vice presidente di Google Search.

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Ha anche spiegato che più della metà di queste ricerche vengono effettuate da telefoni cellulari.

Per la maggior parte dei SEOs e bloggers, i backlinks sono il fattore più importante della SEO off-page. E hanno ragione, perché i links naturali provenienti da siti autorevoli e rilevanti agiscono come un “voto di fiducia”, che aiuta i motori di ricerca a confidare maggiormente in quel dato sito.

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Quando il serch spider di Google scansiona un sito, in cerca di un nuovo contenuto (a volte in base alle setttings della sitemap), indicizza le nuove pagine e le prepara per le ricerche degli utenti.

Una volta che le pagine sono state aggiunte nel suo vasto indice per essere restituite come risultati delle ricerca quando vengono inserite queries di ricerca rilevanti , Google usa diversi fattori legati agli algoritmi per determinare dove queste pagine saranno posizionate.

Nel mondo SEO, ci riferiamo a questi come Googgle’s ranking factors. Sono i fattori determinanti per i rankings organici della pagine web.Fortunatamente non è necessario memorizzare tutti i fattori di ranking – una buona notizia, perché secondo Google, ce ne sono oltre 200.

Ma il fattore più importante per quanto riguarda la SEO sono i links. Non i link di per sé, ma l’impatto che hanno link di questo tipo. Di seguito altri fattori off-page legati ai links:

1. Il numero di linking domains. Il numero di domini che inviano link al tuo sito, è uno dei più importanti fattori di ranking.
2. Il numero di linking pages. Deve esserci un numero di links al tuo sito da un particolare dominio. Il loro numero è un fattore di ranking. Comunque è meglio avere più links da un un dominio privato che da uno singolo.
3. PageRank della linking page. Non tutte le pagine sono uguali. I links su una pagina con un PageRank più alto hanno un peso maggiore di quelli con una PR basso. Quindi, dovresti sforzarti di costruire un link building da pagine con un PR elevato.
4. Rilevanza del link. Alcuni SEOs ritengono che links da pagine correlate all’argomento delle tue pagine hanno una rilevanza maggiore per i motori di ricerca.
5. L’autorità del linking domain. Come il PR delle pagine, anche l’autorità di un dominio può essere un fattore di ranking. Per questo motivo un link da una pagina con un PR basso su un sito con un alto PR avrà più valore che da una con un PR basso.
6. Links dalla homepage. Ugualmente, alcuni SEOs credono che i link da una hompage di un linking domain, hanno più forza di quelli su una delle sue pagine.
7. Numero di dofollow e nofollow links. Google ha ufficialmente stabilito che non vengono presi in considerazione i nofollow links (link con rel=nofollow assegnato all’attributo). Di conseguenza il numero dei tuoi dofollow links dovrebbe colpire il tuo ranking.
8. Diversità dei tipi di links. Conta anche il tipo di links che cotruisci per il tuo sito. Molti link di un tipo possono essere un indicatore di spam e influire negativamente sul tuo ranking.
9. Link Contestuali. I link all’interno del contenuto di una pagina sono più validi, per esempio, in una sidebar.
10. Link anchor. L’anchor text di un link è un fattore forte di ranking. Oggi però può essere usato anche come indicatore di web spam, impattando negativamente sul tuo ranking.

In passato, se qualcuno avesse  generato 100 links alla propria pagina, rispetto ai soli 20 di un altro, Google avrebbe visto la prima pagina come più autorevole e di valore rispetto alla seconda.

La qualità del link non era ancora così importante al tempo, ma oggi, i links vengono percepiti in modo diverso. Sorgono molte domande quando Google vede un link che rimanda a una data pagina web. Per esempio:

  • Da dove viene il link
  • Cosa ha spinto il proprietario del sito a linkarti?
  • Qual’è la qualità del link? (Es. Arriva da un sito autorevole?)
  • Quanto è nuovo il tuo link?
  • Quanto è aturale il to link profile?
  • E così via…

Quando si creano i  links per il proprio sito o per le pagine interne (cosa ideale per il SEO di oggi), bisogna concentrarsi sui links rilevanti, autorevoli e SEO-friendly.

Parliamo ora di alcuni modi per ottenere links di valore:

1). Broken link building: Anche se sono stati scritti tonnellate di post sul broken link building, tristemente, non molte persone lo fanno. Infatti la maggior parte delle persone fanno ancora affidamento al guest blogging, un buon modo per acquisire i links giusti, ma richiede una  ricerca vastissima per trovare il giusto argomento, i blogs giusti, scrivere il post, inviarlo e aspettare che venga pubblicato.

Dal canto suo, invece, il broken link building è facile, più veloce e può procurare una strada notevole per ottenere i links giusti.

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Quando Neil Patel ha lanciato il suo blog sulla nutrizione, ha usato a proprio vantaggio le tattiche di broken link building e ha generato una manciata di link naturali da diversi siti fidati usando proprio questa strategia. Le opportunità sono praticamente senza fine quando sfrutti al meglio i dead links.

Molti links  su blog autorevoli sono, in realtà, morti. Quando un hosting muore, i siti vengono scombussolati durante il trasferimento dei files o la migrazione o si possono verificare errori di trascrizione e i link sono destinati ad essere interrotti: sarai rimandato alle pagine 404 error.

Tutti questi broken links possono essere un vantaggio.

Non c’è nulla di nuovo o stravagante nel riparare i links interrotti. Questa strategia di link building non sarà mai datata,  perché internet avrà sempre nuovi broken links con la necessità di essere riparati.

È importante sapere che, in base all’ Official Google Webmaster Central blog, le pagine 404 error o pagine interrotte non hanno effetti sul ranking di un sito.

“I 404 sono una parte perfettamente normale del web; Internet è costantemente in cambiamento, nasce un nuovo contenuto, un contenuto vecchio muore, e quando muore ritorna (idealmente) al codice di risposta HTTP 404.
I motori di ricerca sono consapevoli di questo; noi abbiamo 404 errors sui nostri siti, come puoi vedere sopra, e li troviamo in tutto il web. Infatti, preferiamo che, quando ti sbarazzi di una pagina sul tuo sito, ti assicuri che riporti a codici 404 o 410 di risposta (piuttosto che “soft 404”)”.

Tuttavia arrivare a una pagina 404 error è un esperienza pessima per l’utente.

Quando le persone cliccano su una pagina da una pagina di risultati organici, non si aspettano di vedere una pagina 404 error, ma piuttosto  il contenuto esatto di quello che stavano cercando.

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Alcuni di questi searchers potrebbe probabilmente segnarsi l’indirizzo del sito e giurare di non visitarlo mai più. Ovviamente, l’esperienza dell’utente è stata scarsa. E non c’è niente che allontani le persone più di un esperienza negativa.

Il risultato può essere disastroso. Secondo Sacramento Design Network, “l’85% del tuo business può essere perso a causa di un customer service scadente.”

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In breve, il broken link building  in 4 semplici passi: conduci una backlink analysis su un sito rilevante, trova un broken link, contatta il gestore, e fagli sapere dei dead links che hai trovato.

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Aiutando i gestori dei siti a rintracciare i link non funzionanti, potrebbero ricambiare il favore inserendo un link al tuo sito.

Se si è messo un link a una particolare pagina web dal proprio blog e si sono trovati dei links morti, si possono facilmente sostituire con una risorsa rilevante ad alto valore. Inoltre se questa pagina ad alto valore ti appartiene, avrai sia SEO juice che un link di valore.

Crea i link giusti alle tue pagine web usando questa tattica. Troverai molto utili queste risorse:

2). Creare e distribuire infografiche convincenti: non ci sono dubbi riguardo al fatto che le infografiche funzionano e continueranno a funzionare anche in futuro.


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Mentre le infografiche possono ancora produrre risultati notevoli, ma non saranno sufficienti a finire il lavoro.

È possibile usare Dribbble per trovare designers professionisti nella creazione di infografiche ad un costo moderato. Se si preferisce usare Visual.ly, si avrà un design migliore – ma i loro servizi sono più costosi.

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Molti continuano ad usare le infografiche per attirare l’audience giusto, acquisire link autorevoli, e aumentare la loro mailing list. Vediamo alcuni esempi:

Ken Lyons ha recentemente condiviso un case study su come WordStream ha creato un’ infografica utile che ha aiutato molte persone. Curiosamente, l’infografica ha ottenuto un link dalla CNN, e ciò ha portato un’enorme quantità di traffico sul sito.

Ann Smarty, una prolifica venditrice di contenuti, ha creato un’infografica utile che ha generato 10 links potenti in soli due giorni.

Right Casino Media ha generato più di 10 links di qualità da domini forti grazie alle sue infografiche.

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Se sei una B2B o B2C company, puoi usare il visual marketing per creare engagement nel tuo audience e ottenere editorial links dai siti giusti. Infatti i clienti ideali risponderanno in modo migliore a un contenuto visivo piuttosto che a un semplice testo: dati rilevati dall’HubSpot hanno dimostrato che la mente umana processa le informazioni visive 60,000 volte più velocemente rispetto a quelle testuali. Questo potrebbe spiegare la continua richiesta di infografiche, che è cresciuta dell’800%. Di seguito l’attuale trend di crescita:

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Come con qualsiasi contenuto convincente, quando viene fatta una promozione iniziale sufficiente, un’infografica ha un’alta possibilità di diventare virale, portando a generare continuamente traffico sul proprio blog quando le persone inizieranno a condividere le  infografiche inserite.

Le infografiche generano 37.5% in più di backlinks rispetto a un normale blog post. Questo fa si che la creazione di infografiche sia una strategia irresistibile di link building. Di seguito alcune risorse utili:

Sicuramente, ci sono altri modi per costruire links di qualità verso le proprie pagine web. Per esempio, usare a proprio vantaggio la presenza di un blogger per costruire relazioni che produrranno link migliori, e usare l’estensione dei social media per pubblicizzare nomi di brand senza link sui blog rilevanti.

Come evitare le penalizzazioni che Google applica sugli Unnatural Links

I backlinks sono molto importanti, specialmente se si vuole mantenere la posizione del proprio sito. Ma non si può parlare di SEO off-page senza menzionare le penalizzazioni di Google e gli unnatural links.

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La verità è che i links possono influenzare significativamente le performance di ricerca – positivamente o negativamente.

Se chiedi a blogger professionisti quale fattore pensano abbia un’impatto più forte sui search rankings, molti di loro risponderanno “i links”.

Dati provenienti dal MarketingSherpa’s 2012 Search Marketing Benchmark Report hanno riportato che il 59% delle compagnie ha compiuto un link building esterno.

È essenziale evitare di essere penalizzati da Google, perché recuperare può essere scoraggiante e molto difficile.

Col passare del tempo, molte cose che prima interessavano a Google – come i links da siti con un alto PR – oggi non hanno più un impatto così forte.

Oggi Google è più preoccupato riguardo l’ottimizzazione dei contenuti per gli utenti, priorità all’utente e ai contenuti di qualità. Il focus non è più sulle frasi di ricerca che le persone usano, bensì la motivazione che li ha spinti ad usare quella frase in particolare.

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Un’analisi completa dei backlinks può aiutare a individuare quali link sono migliori per il proprio sito – e come stare alla larga dal radar di penalizzazione di Google. Anche se Google non ha ancora messo al corrente la SEO community sugli step-by-step per restarne al riparo, ci sono comunque delle cose che da fare per assicurarsi che il proprio sito non venga penalizzato.

Queste pratiche hanno aiutato Neil Patel a generare più di 700,000 visitatori sul blog QuickSprout senza incorrere in alcuna penalità dovuta ad unnatural links e anchor text over-ottimizzati.

I). Prima cosa, creare contenuto e ottimizzarlo per gli utenti:  Mettere al primo posto gli utenti, significa dimenticarsi di ripetere le keywords svariate volte nel testo, specialmente se non scorrono naturalmente. Ma questo non basta, a volte anche se non ci sono tag keyword in qualche modo il contenuto può sembra troppo promozionale.

Agli utenti utenti questo non piace. Vanno aiutati creando contenuti di qualità. Integrando dati nei blog posts, e usando elementi visivi per trasmettere più chiaramente il messaggio che si vuole trasmettere.

Aiutandoli con un contenuto di qualità, vorranno saper di più su chi li ha aiutati.

II). Diversifica gli anchor text: Dopo aver effettuato un analisi completa dei backlinks e aver capito da dove provengono i links, si può iniziare a lavorare per diversificare gli anchor texts.

Diversificare gli anchor texts significa semplicemente usare keyword phrases diverse, brand names, e termini generici così che Google vedrà i links come naturali e non manipolatori.

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Nella diversificazione degli anchor texts, è importante mettere in evidenza la propria priorità, perchè Google analizzerà il tuo link basandosi sull’argomento della pagina a cui si riferisce e su quanto sia coerente a livello tematico con le tue.

Chiunque può condividere contenuti e il link a questi contenuti dove preferisce e, dal momento che non è possibile controllare i propri anchor texts o da dove provengono i links, è necessario usare più spesso il proprio brand name come anchor text.

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Se sei un esperto di social media e vieni intervistato da un blog di automobili, dovresti usare il tuo brand name come anchor text, perché questi due argomenti – automobili e social media – non sono tematici né direttamente collegati e Google usa gli anchor text dei link esterni alla pagina per valutarne la qualità, la rilevanza e l’utilità..

Infine, è fondamentale assicurarsi di avere link da siti di qualità elevata, di mescolare links nofollow nel proprio profilo per renderlo più naturale e di pubblicare nuovi contenuti per aumentare le citazioni del proprio brand.

Conclusioni

Bisogna capire che Google penguin e altri updates degli algoritmi non posizioneranno nelle prime pagine risultati di ricerca che non hanno un numero elevato di incoming links. Inoltre bisogna sempre usare strategie white-hat di link building per migliorare la propria ottimizzazione off-page.

Allo stesso  modo bisogna preparare le proprie pagine web per ricevere un link juice autorevole, assicurandosi che sia facile navigare sul sito.

Quando si tratta di creare un’esperienza migliore a livello di contenuto, tutto si riassume nel rispondere alle domande dell’utente. Bisogna iniziare identificando le domande fatte dai clienti target. Si possono trovare queste domande su Quora, Twitter e altri social networks.

Infine, la search engine optimization non è un approccio di hit-and-run marketing , la SEO va affrontata sapendo che gli sforzi fatti oggi ripagheranno in futuro.

L’importante è essere costanti e pazienti, e gradualmente salirai in cima ai risultati di Google.

Fonte: https://neilpatel.com/blog/everything-you-need-to-know-about-off-page-seo/


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